venerdì 30 gennaio 2009

Due tipi di fotografi.

Ci sono due specie di appassionati di fotografia, quelli che pensano sempre a quel che succede dall'obbiettivo verso l'interno della macchina e quelli che pensano a quel che succede dall'obiettivo verso l'esterno. Sia quando scattano che quando guardano le foto già fatte.
Io faccio parte sicuramente della seconda specie e non sopporto più quelli della prima.
Lo dico schiettamente. Quelli che pensano sempre all'aspetto tecnico, all'inquadratura, al software, al ritocco, al possedere questo o quel marchingegno o foss'anche aver provato questa o quella tecnica.
Basta, credevo che coll'avvento del digitale e l'abbandono della chimica le cose cambiassero.
E' sparita la camera oscura ma è nata la camera bianca quella gestita de un'altra tecnologia invadente qual'è il computer.
Ora la macchina fotografica, lo strumento che produce l'immagine più diventare quasi impercettibile, un accessorio di un telefonico. Invece no. Si è scatenata una nuova bagarre nel software ed in tutto ciò che si può fare col pc. Un disastro.
Ma che sia in estinzione, l'altra specie, chi pensa ai contenuti delle immagini, a cosa dicono, a cosa trasmettono, come ci entrano nella vita, perchè le cerchiamo ...
I contenuti delle nostre immagini ci fanno ricordare, organizzare la vita, studiare il mondo in cui viviamo ... importa poco come son fatte, sovente sono solo nell'immaginario personale o collettivo manco mediato da tecnologie ma comunicato tra neuroni.
Il mezzo non è tutto il messaggio. McLuhan riposi in pace.

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