domenica 13 marzo 2011

Neppure un dollaro

Nella pioggia di una domenica un po' inoperosa quando si aspetta di fare i mille lavori che la primavera ci attende, sto leggendo un libro molto profondo e che credo metterò in gran rilievo:
"Il pane e lo Zen - ricette per cucinare la propria vita"
di B. Glassman e R.Fields. traggo da questo libro una paginetta.
"Supponiamo che non abbiate neppure un dollaro, ma che coltiviate un'idea, qualcosa che vorreste creare. Se non fate altro che oziare nel cortile dicendovi:"non posso fare nulla perchè non ho i soldi", chi mai potrà appoggiare il vostor progetto? Se invece dite: "facciamo qualcosa", ciò che può accedere è incredibile. La gente è attrata dall'azione. Arrivano migliaia di persone da tutte le parti. Vorranno vedere quell'idea che si realizza, sia che si tratti di un libro, di un nuovo tipo di biscotto o di qualsiasi altra cosa, e con quelle perosne arriveranno anche i soldi.
...
Il denaro è un ingrediente assolutamente necessario, ma quando diventa l'unica forza trainante, quando si concentra esclusivamente sulla sua accumulazione, può facilmente sopraffare ogni altra cosa e rovinare il pranzo. Tutto comincia a sapere di rancido".

Forse qualcuno lo capirà questo messaggio, qualcuno forse no!!
se l'idea vale è l'idea che attira e forma quel "valore" che chiamiamo "denaro".

domenica 30 gennaio 2011

Primi passi verso un’alimentazione sostenibile


La ricerca di un' alimentazione sostenibile comprende sia la ricerca del proprio benessere sia la ricerca del miglior modo di rapportarsi con la natura.
A questa consapevolezza mi ha portato un'interessante conferenza di Davide Bochicchio , di Transition Town, in cui tra l'altro si espone un decalogo che qui sotto riporto.

10 regole pensate per aiutarci a migliorare il mondo migliorando la nostra alimentazione.

1. Biologico (prima la qualità)
Coltivazione e allevamento biologico sono la cosa più sostenibile che abbiamo al momento. È già pronto, codificato, applicato, i prodotti sono distribuiti in modo ragionevolmente ampio. Forse in futuro si potrà andare oltre, ma adesso è un buon punto di partenza. Il biologico può essere certificato o autocertificato dal produttore se avete con lui un rapporto di fiducia

2. Alimenti integrali
Consumate alimenti integrali più spesso che potete, l’insieme è più utile dei componenti singoli, meglio la farina integrale (biologica – vedi punto 1) che una brioche seguita una barretta alla crusca a metà mattina. Le fibre sono importantissime e ci proteggono da un sacco di guai. Meglio una carota che una pastiglia al betacarotene, ecc.

3. Poca carne, molti vegetali
Meno carne mangiamo, meglio è. Meno mucche mangiamo, meglio è. La nostra dieta deve essere sbilanciata nei confronti dei vegetali che devono essere la parte preponderante dell’alimentazione.

4. Olio d’oliva e burro
La qualità dei grassi che ingeriamo è molto importante. Non sono così dannosi come immaginiamo, ma solo se contengono le molecole giuste. Per non sbagliare usate principalmente olio extravergine d’oliva e burro (integrali e biologici), limitate invece il consumo di oli di semi. Anche lo strutto non è male, specialmente nelle fritture. Ovviamente i grassi sono molto calorici, quindi non esagerate.

5. Alimenti riconoscibili, non trasformati, pochi ingredienti
Immaginate di andare a fare la spesa con la vostra bisnonna: tutto quello che lei non riconoscerebbe come cibo, cercate di evitarlo. Le crocchette di carne a forma di dinosauro ve le tirerebbe in testa. Ricordate che in generale meno ingredienti sono segnalati in etichetta meglio è.

6. Cucina tu
Se proprio non puoi fare a meno delle crocchette impanate (vedi punto 5), falle tu. Cucina con semplicità, partendo da ingredienti scelti secondo i criteri precedenti e successivi. Saprai sempre cosa stai mangiando e avrai un maggiore controllo sulla varietà e la qualità del cibo. È una buona idea anche imparare a fare il pane, magari con il lievito naturale.

7. Consuma alimenti freschi e di stagione
Oggi quasi tutti gli alimenti sono sempre disponibili, ma il prezzo da pagare per mangiare le fragole a dicembre è davvero molto alto per la salute e per l’ambiente. Meglio consumare prodotti freschi e nella giusta stagione, sono più sani per noi e per il mondo.

8. Locale, autoprodotto niente confezione
Tutto ciò che ha una confezione va trattato con le molle. Fino a pochissimi anni fa nessun alimento primario aveva una confezione e nessuno ci trovava nulla di strano. Il confezionamento è strettamente legato a esigenze industriali, preferite quindi , quando è possibile, cibi locali o produceteli da soli (fate un orto). E quando andate a fare la spesa, portatevi una sporta riutilizzabile.

9. Bevi l’acqua del rubinetto
È buona e sicura è un miracolo del progresso che diamo per scontato e che dobbiamo finalmente cominciare ad apprezzare. L’acqua minerale in bottiglia (di plastica, ma anche di vetro) è totalmente insostenibile sotto il profilo ambientale.

10. Parliamone
Diffondere le informazioni è molto importante, si può farlo semplicemente mostrando questo piccolo promemoria. Ancora meglio è invitare qualcuno ad assistere a uno dei nostri incontri sull’alimentazione sostenibile in modo che possa farsi una sua idea sull’argomento e prendere liberamente le decisioni alimentari che ritiene più opportune rispetto alla propria situazione.

Versione 1.3 Davide Bochicchio
MONTEVEGLIO Città di Transizione

giovedì 20 gennaio 2011

il GAS


... forse dopo tanto coltivare si può anche far nascere un'idea.

Stanno arrivando amici per partire con l'idea del G.A.S..

Che non sarà Gruppo Acquisto ... Solidale. Bensì Gruppo Approvvigionamento ... Solidale.

dove la A di Approvigionamento sarà:


scAmbio, dAre anche senza scambio, Autoprodurre e Apprendere per autoprodurre, poco o niente Acquistare, cioè monetizzare, proprio solo quando è necesario compensare il lavoro degli altri!!


Ma visto che è un progetto difficile e delicato, parliamone poco e terminiamo con un bel detto:

“L’abbondanza della Terra è senza limite, la scarsità è un prodotto umano”
(Sofie Wendt - stilista)

domenica 9 gennaio 2011

ma bisogna sempre essere "economisti " ... per capire come va il mondo.


Mi è già capitato già parecchie volte che se uso la parola "decrescita" , "resilienza" ... o comunque se faccio cosiderazioni "economiche" sulla crisi che stiamo vivendo, mi viene detto che chi ha diffuso queste teorie non sa nulla di economia.

Certo, io poi non so proprio nulla di economia, ma ho avuto un certo modo di rispondere ad un amico ... ditemi se ho risposto tanto male.


Ecco lo scambio di mail.


ciao Giovanni, anche a me ha fatto piacere lo scambio. Per me la questione è più semplice: prima occorre studiare, poi ci si confronta, e alla fine, forse, si scrive qualcosa... diciamo che Latouche, ma soprattutto Pallante, hanno studiato troppo poco per parlare di economia dello sviluppo, di esternalità, di tasse pigouviane, di teorema di Coase, di informazione asimmetrica ...vuoi che continui?...ma, come puoi immaginare ...


ciao Federico,
.... io mi inchino a tanto sapere, però ascolto e leggo da ... ortolano od agricoltore, cosa che più recentemente mi sento di essere.

Tu mi fai venire delle bellisisme pagine di storia della scienza di un libro che ho studiato molti anni fa, 'da Galileo a Newton' mi pare il titolo, l'autore non mi sovviene subito, ma ce l'ho nella libreria nell'altra stanza, per pigrizia non tolgo le mani dalla tastiera. ebbene racconta come i più perfidi nemici ed avversari di Keplero e di quelle due paginette con due leggi che sconvolsero gli studi di astronomia erano i grandi matematici ed "astrofisici" del tempo (più ancora che la chiesa, insomma). perchè si era giunti all'apice della COMPLICATEZZA della astronomia arisotelico-tolemaica portando a 260 sfere di cristallo che con le loro rotazioni su parallassi diversi permettevano di spiegare le orbite "stranissime" dei 7 corpi celesti allora noti attorno alla terra anzichè attorno al sole!! erano già matematici abili, buoni algebristi, ed i loro calcoli tornavano e riempivano i corsi universitari (nel libro si parlava della Sorbonne di Parigi contraria a Keplero) di documentatissimi algoritmi per spiegare i moti delle sfere di cristallo che portavano in giro per il cielo i pianeti!! come si poteva dire che tutto era falso!! cosa aveva studiato Keplero!! niente dei loro approfonditi e secolari se non millenari (aristotele) studi!! ebbene tutto crollò perchè i fondamenti erano sballati.
Ed io credo che anche l'economia moderna, fondata su mercato liberismo e quant'altro tu sai (ma non voglio confrontarmi), crollerà nello stesso modo e diventerà un immaginario inadeguato a spiegare le evoluzioni prossime a venire delle sorti dell'umanità.
parlo da ortolano-agricoltore (come dico sopra) che ritiene che l'unico "sviluppo"-"crescita"-"profitto" sia quella del chicco di grano che seminato UNO me ne restituisce PIU'. così ha sempre fatto l'uomo per millenni da quando c'è stata la rivoluzione neolitica. ma poi ha trasferito questo processo naturale in altri processi architettati da lui, slegati dai processi naturali ed energetici, e che ora, per i mille picchi (petrolio, materie prime, suolo, debiti ...) in cui incappiamo, crolleranno.

parla l'ortolano, scusami.

ah! ma del movimento Transition Town nello specifico non mi hai detto nulla, o è tutto nel pentolone di "chi non ha studiato"!?

ciao, fatti sentire presto.

giovedì 6 gennaio 2011

La qualità della nostra salute non dipende dal pil!


"Le nostre società occidentali sono da qualche anno nella stessa situazione di un individuo che per guadagnare 3000 euro deve assumere uno stile di vita talmente contro natura che è costretto a spendere 2000 euro per cercare(invano) di compensare gli effetti catastrofici sulla sua sanità fisica e mentale.” Denis Bayon