martedì 27 ottobre 2015

La contraddizione: l'albero della vita ... di ferro


In questo blog ho sempre parlato di contraddizioni, paradossi, assurdità ...
Perchè quando si scoprono, si denunciano si fa già un passo verso una soluzione, un cambiamento.
E qui c'è una contraddizione proprio grossa.
Il simbolo dell'Expo che per fortuna va chiudendo è stato un albero di ferro e circuiti elettrici, e che presto nessuno saprà che farsene e come manutenerlo... e doveva essere il simbolo di come si nutre il pianeta.
L'albero, gli alberi, quelli veri, sul pianeta terra, sono proprio il nutrimento di tutta la biosfera, animale e vegetale, in quanto prendono l'energia del sole, l'energia della vita, l'accumulano e la distribuiscono.
Ma quest'albero qui proprio no.
E così è quest'Expo. Non ha insegnato a nutrire il pianeta ed i suoi abitanti ma è solo stato un simbolo per il contrario di ciò che si proclama: cementificare il suolo, nutrire le multinazionali, intruppare masse contente e inconsapevoli creando loro un bisogno artificiale.
Il bisogno di andare a vedere l'Expo.
Bisogno artificiale e innaturale come un albero di ferro.

Simbolo giusto per una manifestazione sbagliata o simbolo sbagliato per un obiettivo giusto.

https://www.facebook.com/giovanni.parigi.50

domenica 12 luglio 2015

Calculemus e la contraddizione europea

L'augurio di Leibniz: sento che le controversie non finirebbero mai .... se non ci riportassimo dai ragionamenti complicati ai
calcoli semplici ... Una volta fatto ciò, quando sorgeranno controversie, non ci
sarà maggior bisogno di discussione tra due filosofi di quanto ce ne sia tra
due calcolatori. Sarà sufficiente, infatti, che essi prendano la penna in
mano, si siedano a tavolino, e si dicano reciprocamente  "calculemus".  

L'augurio di Leibniz è caduto in una profonda contraddizione nell'attuale momento finanziario dell'Europa e la crisi greca. Qui più calcolano più acuiscono controversie e rischiano di spappolare tutta l'Europa. 
Ma che sono questi calcoli? non son più sicuramente "semplici" come si augurava il filosofo; ma si son complicati a tal punto che nascono la gran menzogna che è l'economia finanziaria che strangola ed uccide chiunque caschi nei sui calcoli, individui o stati che siano.
Il mondo e la vita non è un calcolo. 
Sopratutto se il calcolo è sempre finalizzato a profitti e crescite.
La vita, ed il tempo della vita, è più costellato  di  hazard e di opportunità che di calcoli. 
Ma riusciranno questi eredi in gran parte tedeschi del filosofo tedesco ad uscire dai loro meschini algoritmi!? Han poche ore ti tempo ...