mercoledì 28 gennaio 2009

Vivere senza soldi

Due persone conosco che si son date questo imperativo.
Heidemarie Schwermer e Giovanni Agnelli, buonanima.
La prima è una donna tedesca che ha deciso proprio di vivere senza dover usare i soldi. Vive in modo dignitoso, non e’ una barbona e ottiene tutto… così lei dice in un libro, oggetto di lettura a Torino al Circolo dei lettori(http://www.circololettori.it/programma/) ma poi a sentirla bene vive con i soldi degli altri (al cinema ed in macchina si fa portare, il biglietto del treno se lo fa pagare) in compenso deve aver ottenuto molto e lo racconta. Invece di dedicare il suo tempo a lavorare per guadagnare soldi con cui comprare le cose, usa il suo tempo per stringere relazioni da cui ottiene tutto ciò di cui ha bisogno. Gli altri non le fanno la carità, lei offre in cambio il suo tempo, la sua professionalità e si adatta anche a mansioni umili. ("Chi ha molti amici se la cava sempre, in un modo o nell’altro.")
L'altro signore invece, più per snob che per scelta di vita (se ne prendeva ben guardia), il portafoglio lo faceva tirar fuori dalla pletora della sua corte.
Ma coi soldi ha costruito tutto.

Ora bisogna cercare una via di mezzo. Anche per evitare ipocrisie e fraintendimenti.

Sicuramente oggi bisogna saper vivere con meno soldi possibile.

Quando più di duemila anni fa non c'erano proprio in qualche modo si viveva ed erano proprio le relazioni (su cui si fondavano baratto, scambio, prestito, uso, ed anche decime e gabellamenti vari) che davano valore alle cose.

Concretamente bisogna ampliare le possibilità di fare ed avere il necessario senza procurarsi del denaro che "costa" sempre di più alla vita delle persone e mortifica quanto c'è di bello nella soddisfazione della condivisione e della libertà dal bisogno.

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