lunedì 11 ottobre 2010

Usare le nostre mani... ora vi aspetto

Usare le mani, solo le mani, per non usare macchine strumenti ed ogni cosa che ci separa dal prodotto del nostro lavoro.
Sbattere un uovo, ci vuole il frullino, avvitare una vite, ci vuole l'avvitatore. Tutto sostenuto da energia esosomatica.
Ma è con l'energia endosomatica, abbiam costruito civiltà e viaggiato e scoperto. La maniacale esigenza di strumenti a motore per togliere di mezzo questo scomodo motore che è il nostro corpo con mani e piedi ha raggiunto episodi paradossali.
vedo una trentina di contadini, dal mio campo, andare nei loro terreni. quasi tutti soo capaci a fare tutti i lavori senza toccare con un piede la terra. scendono dal loro trattore per un bisogno fisiologico, al più.
Sapere se la terra è in tempra, toccare una pianta estirpare anche solo un arbusto nonchè fare a mano un pezzo di fosso, guai!!
enno!! Io sabato vado nel campo e porto via a mano 4 quintali di mais ad otto file, pensando alle polente di quest'inverno.
E con l'occasione fare qualche riflessione sull'argomento.
E fare concretamente un bilanco energetico, oltre che una bel a marenda sinoira lì nel campo.

Opportunità e miglioramento

L'attuale crisi la stiam vivendo male. La stiam vivendo con gli occhi di sviluppisti incalliti che vogliono ancora pensare a crescere e ad avere di più e vivono nel terrore di non disporre di qualcosa che possedevano prima.
Parlo con il noi, perchè vedo che, pur già riuscendoci a liberarmi qualche volta io e chi ho attorno non riusciamo a liberarci da bisogni e paure indotte dai bisogni ... ed il mondo attorno diventa cupo e misero per nostri atteggiamenti mentali.

Bisogna vivere quesa crisi come una liberazione, una possibilià di crescere in modi e mondi diversi, una rivalutazione di ciò che si era deprezzato per non dire disprezzato, una ricostruzione che mai si era tentata di valori e risorse.

E' solo l'agire verso un mondo nuovo che ci spaventa? Guardiamoci quanti siamo ormai a pensarla diversamente, partiamo sul nuovo sentiero ed abbandoniamo alle ortiche i vecchi schemi.

Chiudo con una frase celebre del movimento 'transition towns'.


"Ragionando fuori dallo schema corrente, possiamo in realtà riconoscere che la fine dell'era di petrolio a basso costo è un'opportunità piuttosto che una minaccia, e possiamo progettare la futura era a bassa emissione di anidride cabonica come epoca fiorente, caratterizzata da flessibilità e abbondanza - un posto molto migliore in cui vivere dell'attuale epoca di consumo alienante basato sull'avidità, sulla guerra e sul mito di crescita infinita",

domenica 10 ottobre 2010

Il cugino di Poirino*

*errata corrige in fondo.

Recentemente, durante un consiglio comunale a Torino, il sindaco Chiamparino per rispondere ad un consigliere ( o farlo tacere?!) che faceva un discorso sulla decrescita, sbottò in una risposta da far cadere le braccia ma emblematica: " Ma il mio cugino di Poirino*, quando sente parlare di decrescita, o di sviluppo senza crescita, proprio non capisce!!"

Caro sindaco di Torino e non di Poirino, stiamo cercando chi può essere, qua a Poirino, tuo cugino e, visto che non ci riesci tu - ma perchè non la vuoi capire - la decrescita gliela spieghiamo noi.

Ma questa boutade è da prendere come esplicita dichiarazione che chi è nell'attuale ingranaggio del mondo politico, sia schierato a destra sia a sinistra, sia al governo sia all'opposizione, sia al centro sia in periferia ... non riesce ad uscire dal suo mondo di sviluppo e sostegno di un sistema che è già finito. Ma ci è dentro non lo vede e non lo vuol vedere!!
Partiti, schieramenti sono partecipi solo delle loro logiche di potere, pensano solo ad accaparrarsi consensi per trasformarli in potere; non sono assolutamente in grado di percepire i cambiamenti a cui andremo incontro tutti, se vorremo raggiungere una sostenibilità, come dell'esisenza di movimenti di chi dal basso stan vivendo e costruendo questi cambiamenti!!

Fa tristezza comunque che proprio chi è schierato a sinistra non li percepisca e che dovrebbe invece esserne il portavoce!!!
Chiamparino l'ha fatto capire fin troppo bene.

E' paradossale!

Le contraddizioni in un linguaggio non si risolvono da dentro, ma costruendo un linguaggio superiore, ed abbandonando il precedente.

E così anche nella democrazia rappresentativa, oggi più che mai. Sarà la democrazia partecipativa che può farci fare il passo ... oltre .

*errata corrige. lo stimolo per questo post me l'han dato delgi amici che mi han citato cosi il sindaco Chiamparino. ho cercato il pezzo su You Tube e l'ho trovato, eccolo, ascoltatelo
http://www.youtube.com/watch?v=zkDJwnu8D6Y,
ma trattasi di cugino di Asti! può darsi che in altri contesti il sindaco abbia usato Poirino invece che Asti. Poco cambia comunque! Chiamaprino non sa spiegare a cugini ovunque residenti cosa sia la decrescita ed uno sviluppo senza crescita!! ed è questo il guaio, non solo suo, ma di tutta la sinistra.