venerdì 27 febbraio 2009

6 tipi di conegrina, fregatura assicurata

Per una imprescindibile necessità, sono entrato in un assurdo tempio dei nostri giorni qual'è un centro commerciale. Dovevo prendere tre o quattro cose. C'erano estensioni di scaffali allucinanti, centinaia di metri da fare spingendo un carrello per passare da un prodotto all'altro.
L'asettica segnaletica per individuare settori, prodotti, ecc. già agghiaccia il cuore.
La considerazione che quel luogo di un lusso falso e pure opulento già lo pagavo io prima ancora di comprare mi è subito balenata in mente.
Un camminamento innaturale e triste.
Ma che me ne viene in tasca a contemplare tanta estensione di prodotti, nulla di questa esposizione mi appartiene e tanto meno mi attira.
Ma dovevo cercare la conegrina. Arrivo davanti allo scaffale giusto e trovo 6 (ripeto sei) tipi di conegrina. da un litro, da un litro e mezzo, da due. Super candeggina, candeggina gentile, etichette assurde e banali assieme, ma sopratutto complicatissime. Una era in 'offerta', la parola più falsa che si metta in un mercato. Avrei dovuto aprire un foglio di calcolo e fare una attenta disamina, due ore, per valutare attraverso tutti i parametri, quantità, diluizione, componenti. prezzo, la possibile convenienza.
Invece come tutti, in un attimo si sceglie, subendo inconsiamente i trucchi di marketing che van dall'ergonomia degli scaffali alla confezione... quindi sensazione vissuta di essere fregato.
Questo è un tempio ove si frega e basta, con tecniche accettate che ma che dovrebbero sollevare le masse e scatenare rivoluzioni.
La prima, non entrarci mai più.

giovedì 26 febbraio 2009

Le "ragioni" che abbiamo dentro

"Le prigioni che abbiamo dentro". Di Doris Lessing, premio Nobel 2007.
Bellissimo libretto scritto nel lontano 1986 ma attualissimo.
E scritto col buon senso, non piemontese ma di chi è vissuta nella campagna africana della Rodesia.
E per lasciare a tutti la curiosità di una bella lettura qui racconto solo che l'autrice scrive ai tempi della Margaret Tatcher e delle sue campagne elettorali. Già allora la destra era assolutamente orientata ad ingaggiare le maggiori società pubblicitarie ed adottava ogni forma di tecnica, consolidata della publicità commerciale per ottenere il consenso.
E quanto la nobile opposizione labourista irrideva tali trucchi e i media!!
Gli oppositori della Tatcher si consideravano dei galantuomini che avevano il peso delle loro idee, nonchè ideologie da portare avanti, i loro giochetti politici. Tronfi di queste sicurezze si sono presi una sonora sconfitta.
Ed ogni spregiudicatezza l'esercito del Bene dei ben pensanti la rifiutata ma è stato battuto.
L'ha rifiutata per le sue ragioni: di essere nel bene, nel vero, nel giusto.
Ma le sapevano loro, non le spiegavano a nessuno e non convincevano nessuno.

"I nostri rivali - cito - non hanno questo tipo di inibizioni"

Inutile dire che la Tatcher è sostituita in Italia da un altro personaggio che queste tecniche le ha usate da padrone. Ed il bello della lettura sta proprio nella preveggenza di quattro lustri dell'autrice.

Ma ora non è inutile che vi dica che il consenso va studiato matematicamente.
Spendere dieci per convincere per l'eternità UN intellettuale coerente con chissa quali teorie è perdente rispetto a chi spende cinque per convincere DUE fuori dal bar col più stupido trucco pubblicitario. un voto 'serio' contro due 'labili'. Ma i numeri sono numeri.

Noi con idee serietà e studi spendiamo 80 per convincere il 20 % dei votanti. C'è chi sa trovare quel 20 che convince l'80 %!!!

Pareto, piemontese, buon senso statistico, vienci in aiuto.

mercoledì 25 febbraio 2009

Cambiare Poirino

Chi lo farà? Quando succederà?
Alla prima domanda bisogna rispondere così: non uno ma tanti.
Ma i tanti devono essere

convinti,
motivati,
organizzati.

quando ... sicuramente l'8 giugno.

Tempo 100 giorni.

Chi ci crede, lavori.

domenica 22 febbraio 2009

Ma ci sono le galline!!

Una mia carissima parente molto anziana e malata a cui sono vicino in questi mesi di lento declino mi ha raccontato un fatto che le è capitato veramente sconcertante ma significativo.
Lei vive ancora, tanto per inquadrare la scena, in una bellissima cascina con le galline che razzolano tutto il giorno in un aia di cui ormai le erbacce si sono impadronite, ottimo ambiente per loro.
Una sua amica molto più giovane ed ex vicina di casa, andata a metter su famiglia a Torino, è venuta a trovarla e a chiederle delle uova, come faceva abitualmente un tempo. Entra nell'aia con la macchina e lascia i due figli piccini chiusi nel veicolo. Le due donne si salutano e la mia parente esclama: "Insomma, fa scendere i bimbi, così almeno li saluto". "Ma ci sono le galline!" esclama la trapiantata torinese.

Che tristezza.
Cosa non m'ha detto la vecchia zia.
Che si è sentita offesa. "Non si entra più in casa mia perchè ci sono le galline!"
Che non capisce come la gente possa trasformarsi così in pochi anni di città.
Che non capisce cosa possano imparare della vita naturale e degli animali i ragazzi d'oggi.
E' stato uno shock per la povera donna.

Oltre che schierarmi dalla parte della zia, penso a due cose.

La madre. la sua asserzione così evidente per lei, è una sintesi assoluta di un bagaglio di giudizi, credenze, paure, principi, modi di intendere, cultura insomma assolutamente 'snaturata' e da aborrire. E ce ne sono tante persone così.

I ragazzi. Inscatolati in un'ignoranza paurosa. Da quel vetro dell'automobile semplicemente non capiranno perchè la mamma vada a prendere quelle inservibili e innaturali uova senza sorpresa dentro!!! quand'è che andranno al supermercato??!!

domenica 1 febbraio 2009

Seme di grano (3) ... fino alla Borsa.

Non mi ripeto.

L'aver capito che UN chicco di grano diventavan TANTI, ed averlo fatto a proprio vantaggio ... è stata una buona scoperta che ha fatto utilizzare meglio l'energia vegetale con cui l'umanità doveva vivere.

Aver visto come tutta l'attività, detta agricoltura, poteva dare sviluppo e crescita, proprio come il grano cresceva, è stata ancora una cosa ottima.

Considerare un modello questo per tutte le attività dell'homo faber che dovevano dare sempre profitto e sviluppo, già non ci siamo perchè facilmente l'uomo non calcola bene ciò che prende che è più di quel che da al pianeta. Ed alla fine si deve registrare una perdita, una mancanza di cassa, un granaio sempre più vuoto che è il pianeta consumato!!!

Ma l'essersi inventato delle attività puramente aleatorie dove si gioca al profitto senza neppur sapere di che risorse si tratti è veramente demenziale. Aver fatto dipendere poi da questa attività tutte le altre che ancor si reggono è un vero suicidio. E lo vediamo.



Ma che lavoro è quello in borsa dove scalmanati che si comportassero così al bar chiameremmo la polizia? Cosa producono? Cosa danno all'umanità?

La calma attesa della maturazione di un frutto si è trasformata in un'ingordigia dell'attimo.

Il rispetto e la cura di un ordine naturale l'abbiam cambiato con un violento rapinare ogni cosa per accumulare valori virtuali in posti insicuri ed oggetto di ogni rapina occulta quali le banche.

Che messaggio comunica una scena in Borsa. Un regresso di civiltà e basta.

Una recente ricerca inglese ha messo in relazione la presenza di testosterone negli agenti di borsa con i loro guadagni, ed ha concluso che in un trader più è presente questo ormone, più si aggiudica profitti e che bisogna curare questo aspetto 'fisiologico' oltre a tutti gli altri aspetti culturali, tecnici ...

In Borsa tagliate le balle a tutti!!!