giovedì 26 febbraio 2009

Le "ragioni" che abbiamo dentro

"Le prigioni che abbiamo dentro". Di Doris Lessing, premio Nobel 2007.
Bellissimo libretto scritto nel lontano 1986 ma attualissimo.
E scritto col buon senso, non piemontese ma di chi è vissuta nella campagna africana della Rodesia.
E per lasciare a tutti la curiosità di una bella lettura qui racconto solo che l'autrice scrive ai tempi della Margaret Tatcher e delle sue campagne elettorali. Già allora la destra era assolutamente orientata ad ingaggiare le maggiori società pubblicitarie ed adottava ogni forma di tecnica, consolidata della publicità commerciale per ottenere il consenso.
E quanto la nobile opposizione labourista irrideva tali trucchi e i media!!
Gli oppositori della Tatcher si consideravano dei galantuomini che avevano il peso delle loro idee, nonchè ideologie da portare avanti, i loro giochetti politici. Tronfi di queste sicurezze si sono presi una sonora sconfitta.
Ed ogni spregiudicatezza l'esercito del Bene dei ben pensanti la rifiutata ma è stato battuto.
L'ha rifiutata per le sue ragioni: di essere nel bene, nel vero, nel giusto.
Ma le sapevano loro, non le spiegavano a nessuno e non convincevano nessuno.

"I nostri rivali - cito - non hanno questo tipo di inibizioni"

Inutile dire che la Tatcher è sostituita in Italia da un altro personaggio che queste tecniche le ha usate da padrone. Ed il bello della lettura sta proprio nella preveggenza di quattro lustri dell'autrice.

Ma ora non è inutile che vi dica che il consenso va studiato matematicamente.
Spendere dieci per convincere per l'eternità UN intellettuale coerente con chissa quali teorie è perdente rispetto a chi spende cinque per convincere DUE fuori dal bar col più stupido trucco pubblicitario. un voto 'serio' contro due 'labili'. Ma i numeri sono numeri.

Noi con idee serietà e studi spendiamo 80 per convincere il 20 % dei votanti. C'è chi sa trovare quel 20 che convince l'80 %!!!

Pareto, piemontese, buon senso statistico, vienci in aiuto.

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