mercoledì 11 agosto 2010

Mani e piedi e tecnologia

Siamo nell'era in cui una vite non si avvita se non ho l'avvitatore, un uovo non si sbatte che con frullino elettrico. Chiamare una persona vuol dire telefonarle, quasi sempre.
La tecnologia è sempre in mezzo tra noi e ciò che vogliamo fare, fra noi e chi vogliamo raggiungere.
Non sappiamo più fare uso del nostro corpo, del nostro sentire e parlare, del nostro moto, del nostro costruire senza appoggiarci a qualcosa di già fatto che ci svuota la creatività.
Già è pesante avere mille saperi che ci portiamo dietro e non ci lasciano scoprire il nuovo, ma dover sempre mantenere uno strumento, un costrutto per non ritrovare mai più la genuinità di un gesto è catastrofico.

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