domenica 15 novembre 2009

Ma c'è una virtù che salverà il mondo?

Oggi ho sentito una lunga 'lezione' di economia legata ovviamente alla crisi in cui stiamo annaspando.

Ciò che mi ha particolarmente sconcertanto è quanto, per inciso, il relatore ha fatto passare:
"Ogni crescita dell'umanità si fonda su un'avidità: avidità di nuove terre, avidità di nuove risorse, avidità di nuove conoscenze, ... anche avidità di donne. "
Sviluppo, crescita ... tutto parte da questa avidità.
Così disse. Ma l'avidità non è mai stata considerata una virtù, mi pare.

A questo punto, come vediamo essere ridotto il pianeta antropizzato dalla nostra avidità possiamo proprio dire che non di crescita si trattava, ma di distruzione.

Se si aggiunge che l'economista che così si esprimeva diceva di essere 'amministratore' di un fondo etico, sostendo che l'economia di etico non possa avere proprio nulla.

Non lasciamoci fregare da un 'economia etica' un ossimoro linguistico! una contraddizione logica!

Uscire dall'economicismo è ormai una necessità, come cercare una virtù che salvi il mondo ...
come la sobrietà. Ed impegnarsi ad aver meno per stare meglio.

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