mercoledì 8 luglio 2009

Chi ha perso? Chi ha vinto?

Dopo ogni consultazione elettorale tutte le forze in campo cercano di dare una propria interpretazione dell'esito elettorale. Noi cerchiamo di dare la nostra interpretazione, ritenendola la più realistica possibile.

Chi ha perso?

Ha perso Poirino. Poirino voleva e meritava un cambiamento, Poirino era ed è stanca di questo modo di amministrare, supponente e arrogante, dove il vivere quotidiano, i problemi delle persone, della famiglia, sono posti in secondo piano rispetto a grandi interessi di pochi.

Ha perso la maggioranza dei Poirinesi che voleva il cambiamento ma, per colpa di divisioni e personalismi ingiustificati e incomprensibili, si è presentata divisa alla consultazione elettorale. Grazie infine ad un sistema elettorale ingiusto, si permette così ad una minoranza di governare e di continuare ad imporre le loro scelte, mai condivise, a tutta la popolazione.

Ha perso " Poirino è Viva", a perso più di quanto fosse realisticamente prevedibile.
Le cause di questa sonora sconfitta sono da ricercare in vari fattori, ma soprattutto nel fatto che non si ha avuto il tempo e la capacità di far conoscere a tutti ed approfonditamente, sia il programma che i propri candidati.
Pochi mesi di campagna elettorale non son bastati per comunicare ai cittadini la consapevolezza di un cambiamento realizzabile attraverso un programma ed un lavoro che una squadra competente poteva portare avanti.

Ha vinto "La Svolta", ha vinto Angelita? Forse la signora Mollo è stata premiata per il suo lavoro nel farsi conoscere, nel trovare e convincere l'elettore che la votasse, più che il programma e la sua squadra.
Il suo successo personale è indiscutibile come è indiscutibile la sua primaria responsabilità al non raggiungimento di un’unità che avrebbe permesso ai Poirinesi di cambiare.
Ha perso la Lega Nord che, pur avendo dimostrato una cospicua crescita elettorale facilmente misurabile dai risultati delle europee fino ad arrivare a 1200 voti, ha finito per contribuire alla maggioranza vincente con un solo consigliere, facilmente marginalizzabile, come già risulta dagli incarichi distribuiti degli assessorati.

Ma chi ha vinto allora?

“Progetto Poirino”, nonostante cinque anni di autarchica amministrazione, nonostante l'impegno finanziario profuso in campagna elettorale, nonostante sia confluita adeguandosi la Lega Nord, nonostante l'appoggio di Partiti di governo, nonostante si siano schierati a loro favore tutti i conservatori e poteri forti di Poirino che si sono sentiti più tutelati nei loro interessi personali, nonostante la propizia divisione dei gruppi avversari, non ha raggiunto il 40% anzi ha perso il 3% del consenso che aveva e solo grazie al sistema elettorale e non con il consenso elettorale, pur minoranza nel paese, governerà. Che vittoria sia questa, saranno i posteri a giudicarla.

Ci auguriamo che "Progetto Poirino" abbia ben presente di essere minoranza nel paese e ogniqualvolta vorrà prendere decisioni che cambieranno il Paese, lo voglia fare consultando prima la cittadinanza, tramite i consiglieri di minoranza o direttamente ed averne il consenso partecipato.
Ci auguriamo che i Consiglieri di minoranza, nel reciproco rispetto e senza confusioni, sappiano trovare tra di loro una sintesi sulle singole proposte o deliberazioni dell'esecutivo, nell'esclusivo interesse dei poirinesi tutti.

E l’analisi conclusiva di questa tornata amministrativa è questa.
La vera sconfitta a Poirino nel 2009 è la democrazia rappresentativa, cioè quella che con algoritmi non sempre opportuni manda dei rappresentanti dei cittadini a governare per tutti. E Poirino può essere citato da esempio forse più unico che raro (1300 elettori mandano 10 consiglieri, 5200 solo 6) ma ormai da più parti, anche se non paradossalmente ingiusta come da noi, questa democrazia sta accusando debolezze ed allontanamento dei cittadini.

Sarà la volta che ci accorgiamo, anche a Poirino, che c’è un’altra democrazia, quella partecipativa? L’abbiamo detto in tutta la campagna elettorale, mettendo al centro di tutto la persona ed il cittadino, ora proveremo a dirlo ancora come minoranza mal rappresentata, ma che saprà far tesoro dei propri errori per evolversi nella realtà locale come presenza nuova, sempre vigile e propositiva e soprattutto attenta alle persone. E ora il tempo ce lo prendiamo.

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